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Folk song.

Termine inglese: canzone popolare. Dal 1945 in poi caratterizza uno stile di musica leggera ispirato alla canzone tradizionale americana. Il f.s. si distingue perciò da quella che è la vera canzone popolare italiana, la canzone tradizionale che fa parte del nostro folklore. Inoltre nella f.s. il testo e la melodia prevalgono sull'accompagnamento eseguito, di regola, dalla chitarra, dal banjo o, più raramente, dall'armonica. In origine la canzone folk americana era legata alla conquista dell'Ovest; in seguito servì ad esprimere le lotte operaie (sindacali), il lavoro, certi avvenimenti storici oppure aneddoti di vario genere. Un ritorno alla f.s. si ebbe negli Stati Uniti intorno al 1912 per merito di Woodie Guthrie (Oklahoma) e, nel 1919, grazie a Pete Seeger (New York); in seguito il genere venne coltivato da numerosi complessi vocali tra i quali citiamo i Weavers e gli Almanac Singers che ridiedero vita alle antiche canzoni dei negri americani e a canzoni popolari di altri paesi. Oggi la f.s. ha come principali interpreti Judy Collins e Joan Baez e come cantautori di fama Bob Dylan, in America; anche da noi ci sono molti cultori di questo genere che è una forma assai efficace e viva per esprimere delle rivendicazioni (canzoni di protesta) in genere o delle rivendicazioni di carattere politico (lotta contro la segregazione razziale, il pacifismo, ecc.) e per rimettere in causa la società moderna. In Italia, di solito, sono gli stessi autori-compositori che cantano le loro creazioni talvolta anche interpretando le f.s. di Bob Dylan, di Hugues Aufray, di Graeme Allwright, di Antoine, di Long Chris, debitamente tradotte nella nostra lingua. Fra i principali cantautori nostrani di f.s. citiamo Herbert Pagani, Bruno Lauzi, Fabrizio De André, Dino Sarti.